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La cosa interessante, però, è che il Comandante dell'aereo siede a sinistra per una ragione storica molto particolare: l'elica.
Durante i primi cinque decenni di storia dell’aviazione, infatti, tutti gli aerei erano azionati da motori collegati a un'elica e la maggior parte delle eliche era progettata per girare in senso orario. Ciò significava che il movimento dell'elica avrebbe impresso una coppia antioraria sull'aeroplano, rendendo i monomotore particolarmente inclini a ruotare verso sinistra, ma resistenti alle rotazioni verso destra.
La fisica che regola le forze in gioco tra elica, motore e aereo che si muove in un fluido (l’aria) è un tema complesso, ma in sostanza… Quando un'elica gira in un determinato verso, l'aereo è naturalmente portato a ruotare nel verso opposto e questo può essere ricondotto al Terzo Principio della Dinamica, ovvero quello di azione-reazione.
Questo fenomeno era particolarmente riscontrabile negli aerei dei primi del Novecento, dotati di motori rotativi. I propulsori prevedevano infatti che l'elica e il blocco motore fossero solidali ed era quindi l'intero motore a ruotare attorno a un giunto che lo collegava alla fusoliera. L’esistenza di un simile peso in rotazione comportava non solo una tendenza maggiore alla virata, ma anche una tendenza a picchiare se la si assecondava, in virtù dell'effetto giroscopico.
Come conseguenza, le manovre di decollo, avvicinamento e atterraggio vedevano i piloti preferire le virate verso sinistra, che assecondavano il naturale movimento dell'aereo.
Da qui la necessità del pilota di sedere sul lato sinistro, per avere migliore visibilità sulla pista.