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Il lavoro di Nadar andò purtroppo perduto, per cui non resta che indicare la fotografia intitolata Boston as the Eagle and the Wild Goose See It (“Boston come la vedono l’aquila e l’oca selvatica”) del 1860 scattata dal fotografo americano James Wallace Black come la prima immagine aerea della storia.
La fotografia aerea, ai suoi albori, era strettamente legata alla cartografia: veniva cioè utilizzata per disegnare le mappe il più fedelmente possibile. Furono sperimentate tante tecniche, di cui alcune a dir poco bizzarre: il tedesco Julius Neubronner legò una macchina fotografica alle zampe di un piccione, mentre molti altri tra artisti, cartografi e meteorologi si cimentarono nella kite aerial photography, vale a dire la fotografia con aquilone (un antenato dei moderni droni!).
Naturalmente, il potenziale di simili tecniche non passò inosservato quando le guerre iniziarono a spostare gli equilibri del mondo moderno.
La Guerra Fredda fu il periodo in cui le tecniche della fotografia aerea vennero maggiormente affinate. Nacquero gli “aerei spia”, incaricati di scattare immagini in territorio nemico per conoscerne le strategie e i segreti, ma in seguito ai primi abbattimenti fu chiaro che il futuro dello spionaggio risiedesse nei droni e nei satelliti.
Oggi la fotografia aerea è un’arte apprezzata e riconosciuta, ampiamente utilizzata per raccontare il mondo, i cambiamenti climatici e per cogliere punti di vista di straordinaria bellezza.
Continuate a seguirci per conoscere tutti gli autori e le tecniche della fotografia aerea contemporanea!